Autore Topic: Diario di Guerra: Maxibon, 01-03-2014  (Letto 6295 volte)

MarcoDuff

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Diario di Guerra: Maxibon, 01-03-2014
« il: Marzo 04, 2014, 12:56:08 am »
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Noi Siamo Resistenti.
A noi basta uno sguardo, una parola, una chat per creare le imprese e anche questa volta è stato cosi.

AD2076, il resistente dal cuore grande, rispettato persino dagli avversari, si incontra con EasyTrigger e scopre che è di Sulmona, dopo qualche secondo per ripassare la geografia discutono di un possibile field, l’obiettivo è sempre uguale, sempre lo stesso, molto banale ma sempre pieno di significato simbolico: coprire con un field la città eterna: Roma. Inizia lo studio dei vertici e compare un portale, sconosciuto fino a quel momento, sempre rimasto nell’ombra, in una zona impervia della Sicilia. Esce fuori il nome di Capo Zafferano portale conquistato a suo tempo dai coniugi MarcoDuff e AmDuff.

Il 28 Gennaio alle 4:48 AD2076 decide di contattare MarcoDuff. La prima frase è “Ho un progettino per la testa... mi potrebbero essere molto utili un paio di chiavi di Capo Zafferano. Tu ne hai?”, la seconda frase è “L'idea è coprire Roma ovviamente”. La risposta non tarda ad arrivare, e dopo una breve spiegazione di AD2076 la risposta di MarcoDuff alle 4:52 è la seguente “Ok, fammi avere una chiave del portale di sulmona anche a me... da cosenza ho strada libera e chiudiamo pure napoli”.
Quattro minuti. Servono quattro minuti per capire che una impresa può diventare epica. Bastano solo quattro minuti per decidere le sorti degli spostamenti e delle nottate delle prossime settimane. Bastano esclusivamente quattro minuti per capire che “Si, ci siamo ancora, siamo ancora qui, lo siamo sempre stati!”.
Giorno 1 Febbraio alle 4:03 AD2076 pronuncia per la prima volta una frase. La Frase. Quella frase sconosciuta ai molti ma che diventerà un tormentone, che verrà stampata con orgoglio nelle felpe con la chiave, che verrà nominata ogni volta per indicare la supremazia, la potenza, la dimostrazione dell’impossibile. AD2076 conia la frase “Operazione Maxibon: du field is megl che uan”.
Due. Si, solo due. Ci sono link di 500 km in quei field, ma il vero problema è un corto ma cazzutissimo link di soli 180 km. Unire Tarquinia con Sulmona significa avere agenti attivi che si fanno largo tra link amici e nemici, una ragnatela veramente complessa da tagliare. Ma basta sussurrare che si vuole coprire la capitale, che di volontari se ne trovano a palate.
Un respiro. Un ricordo. No. Stiamo sbagliando. Troppe volte ci è stato detto che sappiamo fare solo fish unit, troppe volte ci è stato detto che non siamo capaci, che siamo disorganizzati, che la Resistenza non è all’altezza. Troppi sassolini, i piedi fanno male. Questo è il momento. Adesso deve arrivare il riscatto, in questo preciso istante i Resistenti devono guardare il loro cuore e devono uscire e combattere. Ad uno ad uno si aggiungono vertici, ad uno ad uno si iniziano a tracciare link, ad uno ad uno si compongono i field.
Ventotto. Ventotto vertici per uno dei progetti più complessi mai creati. Ventotto vertici perché ventotto è meglio dei soliti tre vertici delle fish unit. Chi sente del progetto scalpita per farne parte, vuole partecipare, vuole affermare “Io c’ero”, e a noi resistenti tocca farcelo dire. Il link Tarquinia Sulmona, fiero di essere corto ma complesso, inizia ad impallidire alla visione di un link che si è venuto a formare. Un mostro lungo più di 800km che attraversa cinque regioni per cambiare nazione ed arrivare fino in Grecia. Un mostro dove non servono agenti, servono eroi armati di forza di volontà ed una grande, grandissima dose di puro, sano e autentico culo!
Eroi, si questo progetto ne ha più di uno. Chi alle 11:25 di giorno 25 dichiara di essere disposto a farsi quasi 1000km per abbattere un portale sperduto, chi sapeva di doversi alzare la mattina all’alba per spaccare, chi ha solo scambiato una chiave, chi sapeva di dover passare la giornata al pc per guidare le squadre per quei link, chi ha lasciato la famiglia per cose “più urgenti” o per rifugiarsi dentro un supermercato, chi si è messo in macchina nonostante le frane, chi nonostante la febbre non può dire di no alla resistenza, chi pur di far parte della squadra è disposto a fare chilometri verso il nulla, chi è disposto a saltare il pranzo visto che non c’è tempo per mangiare il via può arrivare da un momento all’altro, chi durante l’operazione sente che c’è un problema a cento chilometri e non esita ad andare, chi dice addio ad un cazzo di guardian perché i veri badge non sono quelli che da ingress ma sono quelli che escono fuori da queste imprese, da queste collaborazioni, da questi Resistenti. Da Questi Resistenti.
Un sorriso, un ghigno, la sfida. Si. Sapevate tutto. In tanti hanno detto rimandiamo o rinunciamo. No. No. NO. Meglio. Meglio se sanno, perché il sassolino dell’organizzazione renderà più gustosa la vittoria, estremamente più succulenta. La Resistenza non rimanda. Tutto confermato, niente ci fermerà, voi non ci fermerete.

Giorno 1 Marzo 2014. Il giorno di MaxiBon. Sappiamo che tre vertici sono saltati. Il bruciore del magnus torna a farsi sentire, vengono tirari dei link di ostruzione. La paura sale, la tensione sale, il morale scende leggermente, fuori dalla finestra il tempo è scuro. Ma noi indossiamo le nostre divise. Usciamo. Combattiamo.
Impossibile descrivere le emozioni e le ore di quel giorno. Impossibile perché devi viverle, devi essere dentro, devi sentirle sulla pelle. Non c’è parola scritta che possa descrivere l’emozione del silenzio glaciale tra la distruzione degli ultimi link di sbarramento, il lancio del primo link e la voce di un operatore che su zello afferma “link confermato” e subito dopo le urla, quelle di gioia e quelle degli altri resistenti che vanno con un altro link, ed un altro, ed un altro, e ancora un altro, e un altro, e un altro ancora, e un altro, e ancora un altro e un altro, e un altro…. no, non mi fermo nel dire un altro, perché per collegare venticinque vertici ne servono tanti di link, veramente tanti.
E tanti sono gli agenti, gli amici che hanno dato vita a questa impresa. I nomi stanno tutti qui sotto, e come al solito in rigoroso ordine alfabetico, perché la Resistenza non ha capi, la Resistenza non fa differenza tra chi partecipa ad una operazione come scambiatore di chiavi o distruttore di link o linkatore o operatore. La Resistenza siamo tutti noi. La Resistenza vincerà sempre, perché diciannove field is megl che uan.

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AD2076

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Re:Diario di Guerra: Maxibon, 01-03-2014
« Risposta #1 il: Marzo 05, 2014, 02:35:23 pm »
Bello il forum!  ;)

MaxStanG

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Re:Diario di Guerra: Maxibon, 01-03-2014
« Risposta #2 il: Settembre 04, 2014, 09:54:35 pm »
Ciao Marco, ma su sto forum non ci scrive mai nessuno?

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